Agostino Maio, capogruppo del PD nel Consiglio comunale di Udine, trova molto divertente che il PDL (l´opposizione) chieda al Sindaco Honsell di rispondere politicamente del "caso Volpe Pasini". Maio trova che sia roba da ridere sperare che Honsell dimostri senso di responsabilità dopo aver nominato quale garante dell´applicazione di leggi, norme e provvedimenti che riguardano la sicurezza dei cittadini una persona che notoriamente aveva ed ha in corso procedimenti giudiziari ed è appena stato condannato a due anni e mezzo di reclusione per bancarotta.
Maio trova ridicolo che si chieda a Honsell perché non ha deciso immediatamente di sospendere l´incarico a quella persona, pur essendo la sospensione prevista addirittura da norme di legge.
Maio ha ragione a trovare ridicolo l´atteggiamento dell´opposizione. Non penseranno mica - quelli del PDL - che dopo aver fatto tanta fatica per occupare l´amministrazione comunale di Udine Honsell e i suoi compagni possano ora abbandonare le cariche per un unico - sia pure pedestre - errore! Va sottolineato infatti che l´errore è unico, perché finora l´amministrazione Honsell non ha fatto nulla.
Il sindaco è evidentemente convinto che chi non fa non sbaglia. Purtroppo di fronte alla sua inerzia, necessaria per difendere l´immagine a cui tiene in misura smodata, i mille problemi che da anni affliggono Udine stanno definitivamente affondando il capoluogo. La stessa organizzazione amministrativa del comune, composta da dirigenti, funzionari e dipendenti capaci e responsabili, ne risulta irrimediabilmente frenata. Temi come il piano regolatore, il piano di marketing urbano, gli eventi culturali di livello internazionale, l´animazione e la capacità di attrazione del capoluogo, la rinascita delle attività commerciali, la riorganizzazione dei servizi urbani e della mobilità (ed è meglio interrompere qui un elenco che potrebbe riempire pagine) non possono essere scavalcati da messe in scena come il gemellaggio con città dell´Africa nera o il bilancio partecipativo (quest´ultima è la situazione nella quale si chiede ai cittadini di pronunciarsi su specifiche scelte amministrative senza tuttavia dargli informazioni legali e finanziarie sufficienti per proporre soluzioni sensate).
E´ dunque ridicolo discutere su quali siano le responsabilità del sindaco. Il risultato che Honsell e i suoi compagni perseguivano è la presa del potere. Raggiunto l´obiettivo, perché dovrebbero anche amministrare? La presa del potere comunale per alcuni è fine a se stessa, per sentirsi importanti, per essere circondati da questuanti. Per altri è un trampolino per nuove carriere (Parlamento europeo o Regione, Honsell?), da percorrere sempre con gli stessi scopi: il successo e l´interesse personale.
In tutto questo, che cosa c´è da ridere?
Gianni Nistri
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