17 novembre 2008

IL FUTURO DEI GIORNALI


“Oggi i lettori vogliono quello che hanno sempre voluto: una fonte nella quale possano credere. Questo è sempre stato il ruolo dei grandi quotidiani nel passato e questo ruolo renderà i giornali grandi anche nel futuro”. Parole di Rupert Murdoch, magnate australiano di un impero globale dei media che offre la sua visione del “Futuro dei giornali”. La cinica previsione che internet ucciderà i giornali non coglie, secondo Murdoch, che il web è un immenso potenziale nuovo mercato per un pubblico sempre più affamato di informazioni.
Le aziende editoriali stanno attuando
cambiamenti fondamentali nel loro business model per abbracciare questo pubblico, che consuma sempre più notizie attraverso internet e altre fonti rispetto ai canali tradizionali. Un cambiamento della dieta mediatica che sta spostando anche il mercato pubblicitario sui nuovi media. In questo senso internet rappresenta una opportunità e una sfida, ma se gli editori sapranno cogliere il cambiamento, dice Murdoch, “i giornali esisteranno sempre, in una forma o nell’altra”.

“Troppi giornalisti hanno un piacere perverso nel rimuginare sul loro incombente decesso” - avverte l’editore di 20th Century Fox, Fox News Channel, Sky Broadcasting, Dow Jones and MySpace - “ma io credo che i giornali conquisteranno nuove vette nel XXI secolo perché le persone adesso sono perfino più affamate di informazione di quanto non siano mai state in passato”. In questo scenario i giornali possono fare valere un vantaggio fondamentale su blogger e altri nuovi competitor perché sono ritenuti più affidabili dai lettori.

Ma per sfruttare questi vantaggi i giornali devono evolvere dall’elemento fisico a brand in grado di distribuire le informazioni ai lettori in una varietà di canali flessibili. Persino i più prestigiosi quotidiani di Murdoch, Il Times di Londra e il Wall Street Journal, hanno dovuto riconoscere che i lettori online decideranno sempre più che notizie vogliono e come vogliono riceverle.

“Anche a me piacciono i quotidiani, ma il nostro business reale non è stampare. Il nostro business è dare ai lettori grande giornalismo e grandi opinioni”, avverte Murdoch. “E’ vero: nel prossimo decennio la versione stampata di alcuni giornali perderà copie. Ma se i giornali sapranno dare ai lettori notizie credibili e autorevoli noi vedremo nuovi incrementi nella circolazione attraverso le nostre pagine web, i feed Rss, le newsletters personalizzate per i lettori e i cellulari”.

In questo secolo, potremo vedere la forma di distribuzione dell’informazione cambiare anche radicalmente, ma l’audience potenziale per i contenuti si moltiplicherà come mai in passato. Ecco perché Murdoch si sente tranquillo: “Il quotidiano, o un cugino elettronico molto simile, esisterà sempre e farà sentire la sua eco nella società e intorno al mondo”.

Marco Pratellesi Corriere della Sera online del 17 novembre 2008

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