24 novembre 2008
ORZANO E LA PROVVIDENZA
A Orzano, appena un po' più in là di Premariacco, c'è una strada che sia chiama via del Convento. E il nome non è stato messo a caso perchè proprio lì, sull'angolo, un convento c'è davvero. Si tratta di una vecchia casa padronale ristrutturata con particolare rigore (la pietra piasentina e di Torreano abbonda) e abitata dalle suore della Provvidenza. Il fondatore è stato Luigi Scrosoppi che ebbe l'intuito di acquisire questa casa per farne la residenza di giovani abbandonate. Oggi ci sta un gruppetto di suore che da lì, a un passo dalla piazza di Orzano, coordinano l'attivita delle centinaia di consorelle sparse nel mondo a dar vita e coordinare missioni. Luigi Scrosoppi è il loro santo e nel loro nome attraversano i continenti e finiscono nei luoghi più miseri del mondo per dare una casa a bambini che raccolgono nelle spazzature, sui cigli delle strade, in qualche deserto esistenziale e fisico nel quale si sono smarriti. Hanno realizzato un modello di casa-famiglia e lo esportano dove c'è più bisogno: un nulla rispetto all'umanità che non ha di che sfamarsi. Le suore di Orzano vanno nel cuore dell'Africa, nel Togo, in India dove la miseria altrui fa spezzare i cuori, nel centro america e nel sud america. Costruiscono la loro casetta, danno una speranza a gruppetti di bambini, a donne seviziate e abbandonate, insegnano loro a sopravvivere all'Aids e a malattie impronunciabili. Insegnano a leggere e a scrivere, promuovono progetti che sembrano irrealizzabili come portare 18 chilometri di cavi elettrici in mezzo alla foresta, distribuiscono cibi e vaccini. Suor Irmarosa, che quando non è in quei mondi sta a Orzano ed è un'intellettuale, coordina, vede che cosa manca, passa molto tempo al computer, prega, controlla che nell'orto crescano le verdure. Irmarosa, che è una fragile roccia con il cuore trapassato da troppe sciagure altrui, crede nella provvidenza perchè essa stessa lo è. Ha organizzato un incontro nel suo convento per parlare del significato del ringraziamento. Lo ha fatto in maniera semplice ma profonda e davanti a lei non c'erano le solite dame imbellettate ma delle persone che in quel convento si ritrovano per dare il loro contributo alla missione delle suore di don Luigi: sono la Provvidenza per le suore e le suore sono la provvidenza per loro. "Per poter ringraziare - ha detto Irmarosa -, bisogna aver assimilato il concetto che l'essere è un dono". Potrebbe sembrare una semplificazione di un pensiero semplice ma è filosofia. Alle suore di Orzano serve tutto perchè è la Provvidenza che le affinca quando attraversano i mari e i cieli per arrivare ai loro derelitti lontani. Farsi provvidenza significa mettersi accanto a loro, diventare un bene per loro e per noi. E basta fare pochissima strada per trovare una casa sempre aperta, splendida, calda, piena di infelici finalmente sereni chini tra le braccia di Irmarosa e le altre.
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