20 novembre 2008

SI SCHIANTA UN EX PILOTA DELLE FRECCE TRICOLORI


Era impegnato in una serie di acrobazie, nell'ambito di alcune esercitazioni di volo, l'aereo precipitato giovedì mattina (un Siai Marchetti SF260) dopo essersi schiantato contro il piano superiore della casa di un gruppo di quattro villette a schiera a Rozzampia. L'incidente è avvenuto a circa 300 metri dalla pista di atterraggio dell'aeroporto di Thiene (Vicenza). Il pilota, il comandante Stefano Rosa, ex Frecce Tricolori, è morto carbonizzato.


LA DINAMICA - Al momento dell'incidente, il proprietario dell'abitazione, un poliziotto, si trovava nel garage e ha solo sentito un boato provocato dall'impatto del velivolo contro il balcone della sua abitazione, mentre la moglie pare fosse in una stanza al piano terra. L'aereo ha "centrato" la camera della figlia di 13 anni, che invece era scuola. Il velivolo, finito nella stanza con la parte anteriore, ha preso fuoco e il pilota è morto carbonizzato. I vigili del fuoco, intervenuti tempestivamente, hanno spento l'incendio prima che le fiamme si propagassero per l'abitazione. I resti dell'aereo e la villetta sono stati posti sotto sequestro. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti i carabinieri di Thiene e personale dell'Enac che sta collaborando alle indagini.

EX FRECCE TRICOLORI - La vittima è Stefano Rosa, ex Frecce Tricolori, era solista di una pattuglia acrobatica civile. Oltre al volo coltivava un’altra grande passione, il golf, di cui è un vero fanatico. Nell’Aeronautica Militare aveva prestato servizio presso il Corso Vulcano 3°. Stefano Rosa aveva 47 anni, era nato a Senigaglia (Ancona) e risiedeva a Gradiscutta di Varno (Udine). Con altri tre piloti aveva appena finito di provare alcune figure acrobatiche per una prossima manifestazione. I quattro erano scesi all'aeroporto Ferrarin di Thiene. Rosa, però, era subito risalito per allenarsi un altro po' da solo. Secondo le testimonianze, l'aereo volava a bassa quota, in assetto molto inclinato, quando si è schiantato contro la villetta.

Dal Corriere della Sera di giovedì 20 novembre

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