E’ difficile accettare che una Giunta comunale di sinistra, progressista e riformista come quella che regge Udine possa esibire inaccettabili livelli di intolleranza. Mi riferisco al progetto orgogliosamente sbandierato dall’assessore all’istruzione del comune di Udine Kristian Franzil. Il buon assessore preannuncia un patto tra comune e scuole cittadine per evitare l’iscrizione indiscriminata di bambini extracomunitari nelle varie classi. In altre parole questi bambini dovranno essere discriminati e divisi d’imperio fra classi diverse per non disturbare con il loro numero gli alunni udinesi. Che vergogna! E l’uguaglianza? E l’accoglienza? E il superamento della condizione di diverso? Come potremo instillare l’educazione civica nella mente di questi nostri nuovi concittadini se fin da piccoli li spostiamo come merce a nostra discrezione (un pò qua e un pò là)
Ma non basta. L’assessore Franzil ha avuto un'altra idea progressista e riformista: il mediatore culturale. In virtù di una apposita convenzione (quanto costa?) ci saranno persone che andranno nelle classi a fare mediazione linguistica . Ma come si fa ad umiliare fino a questo punto questi bambini? Così facendo si instaura una vera e propria forma di apartheid culturale, un segregazionismo che nella nostra città non avremmo voluto mai vedere. Anche per i pericoli futuri che nasceranno da questo gretto atteggiamento della Giunta. Pensate ai segni che resteranno nella mente di questi bambini anche quando saranno diventati grandi e ai conseguenti disordini che si verificheranno fra quindici o vent’anni nella banlieue udinese.
Francamente questo non ce lo saremmo mai aspettato da un Sindaco che ama la cultura occidentale al punto da usare l'inarrivabile accento di Stanlio e Ollio.
Nessun commento:
Posta un commento