Furio Honsell, sindaco di Udine, ha preso la parola all’apertura del convegno “Aspetti etici, religiosi e culturali nella donazione e trapianto”. Il convegno, organizzato a Tavagnacco dal Centro regionale trapianti con il patrocinio di Hypo Alpe Adria Bank, trattava un argomento di grande attualità e rilevanza, tanto è vero che è iniziato prima delle nove di mattina ed è finito alle 14,30. Honsell ha svolto il suo intervento verso le nove, ha detto che si tratta di un problema molto complesso che merita un attento ascolto e subito dopo se n’è andato.
Per la verità ha anche detto un paio di altre cose. Innanzitutto che nelle questioni complesse il contributo dei singoli individui conta di più del lavoro coordinato (?). Poi, con un candore che non gli riconoscevamo, ha rivelato di aver scoperto che l’Associazione friulana donatori di sangue è una organizzazione, una “rete”. Ha ammesso di averlo scoperto perché quasi ogni domenica è invitato da un “circolo” dell’Associazione (forse sarebbe meglio definirla sezione).
Le autorità – si sa - sono tenute a partecipare ad ogni occasione e manifestazione, quasi come la statua del Santo in processione. Allora perché criticare Hosell? Perché lo fa solo per esibizione, per vanità. E’ facile criticare le sue dichiarazioni, perché le sue parole riempiono di vuoto il nulla. Perché su ogni argomento che tratta potrebbe invece ricavare importanti e sostanziali informazioni dalle conoscenze connesse con la sua carica e dai funzionari del suo comune; informazioni che sarebbe importante divulgare perché i cittadini possano essere più informati – e quindi più partecipi – delle questioni amministrative che li riguardano. Invece si limita a frasi di circostanza (ma davvero non conosceva l’organizzazione dell’Associazione dei donatori di sangue?). D’accordo con le sue dichiarazioni superficiali ad un convegno fa pochi danni. Ma quanti ne fa invece con lo stesso atteggiamento superficiale sui problemi – e sono tanti! – della città? Forse sarà per questo motivo che finora si è ben guardato dall’affrontarli, se è vero che le gradi discussioni dei cittadini si sono finora concentrate sull’indegno traliccio sistemato davanti alla cattedrale di Udine e spacciato per albero di Natale.
A che punto siamo arrivati. A rimpiangere Cecotti !
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