10 marzo 2009

COSCIONI VS ENGLARO OVVERO COME DOVE NON POTE' SARAMAGO POTE' SARO


Scenderà da Udine il fior fiore della scienza e della politica per partecipare a Roma, nella sede del Senato (dove votano e si arrabattono anche i regionali, in ordine alfabetico: Blazina Tamara (Pd), Camber Giulio (Pdl), Collino Giovanni (Pdl), Pegorer Carlo (Pd). Pertoldi Flavio (Pd), Pittoni Mario (Lnp), Saro Giuseppe (Pdl) ), alla presentazione della Fondazione Eluana, meraviglioso marchingegno che sembra fatto apposta per ricucire quelle anime disperse del Psi che dopo la disfatta craxiana non riuscivano a trovare pace e sopravvivevano nei grigi anfratti della politica di provincia.
Rulli di tamburo quindi per la ricomposizione dei vecchi (anagraficamente) ma astutissimi ex psi di casa nostra la cui influenza potrebbe estendersi, come un virus (!), al resto d'Italia dando luogo a un movimento che sarebbe musica per le orecchie del nostalgico Berlusconi.

Sul testamento biologico Berlusconi si è dimostrato più liberale del suo amico della prima ora Pannella (è istruttivo ricordare quando, all'annuncio della famosa "discesa in campo", il Primo ad esultare fu proprio lo scafato leader radicale che si vide aperta la succulenta possibilità di esibire i suoi cartelli protestatari anche sulle reti del biscione....) che non può però consentire ora di vedersi sfilare da sotto il naso la progenitura di tutto quell'ambaradam legato alle spine da staccare e ai sondini da rinsecchire culminato nella Fondazione Coscioni che, si badi bene, coerentemente è stata in prima fila nel raccogliere firme e organizzare manifestazioni a favore della corrente di pensiero dei vecchi fratelli Englaro.

Potrebbe infatti succedere che lo scafatissimo Radicale debba congelare la Fondazione di famiglia superato a sinistra dall'ancor più navigato Saro Giuseppe detto Ferruccio, apparentemente oscuro senatore friulano, grande stratega dell' "operazione Englaro" che sta mettendo una seria ipoteca sulla paternità del testamento biologico e della relativa legge.
E questo giustifica l'impasse di oggi nel quale si sono incagliati soprattutto i piddini, a rischio di un ulteriore clamorosa sberla dopo il fallimento dell' esilarante"operazione Ferruccio de Bortoli" che potrebbe da qui a poco planare sulla ben più rassicurante poltrona di Repubblica.

Il nodo è sempre il solito: l'alimentazione e l'idratazione artificiali. E' questo lo scoglio sui cui si infrange il dialogo tra maggioranza e opposizione sul testamento biologico. Ancora oggi, quando il ddl Calabrò sta entrando nella fase calda della votazione. Con il governo che ha dato parere favorevole al testo. E con il Pd che si spacca sull'articolo 1 che prevede il consenso informato.

In mattinata il comitato di confronto "informale" voluto dal presidente della commissione Sanità del Senato Antonio Tomassini, certifica lo stallo. Anche se lo stesso Tomassini si dice ottimista: "Molti ponti di condivisione siano stati gettati. Non tutti i punti sono condivisibili, ma ciò che conta è che si agisca, sulle divisioni, secondo le prassi democratiche".

La maggioranza chiede all'opposizione di rispettare i tempi della votazione e di non mettere in campo strategie ostruzionistiche, in cambio della riformulazione da parte del relatore del testo, Raffaele Calabro', del subemendamento all'articolo 1, inserendo la subordinazione dell'attività medica al consenso informato. In serata, però, proprio l'approvazione a larga maggioranza dell'articolo 1 vede il Pd spaccarsi. Con sei senatori che hanno votato contro e tre astenuti. L'astensione più evidente è quella della capogruppo Pd Dorina Bianchi seguita dai colleghi Bosone e Gustavino.

Chi non ci sta sono i radicali che hanno lanciato l'iniziativa di "ostruzionismo partecipativo" e l'hanno chiamata "Senatore per due ore". L'obiettivo è quello di aprire le porte del Senato ai cittadini e consentire loro di dire la propria opinione scrivendo gli emendamenti al ddl sul testamento biologico, che verranno poi presentati dai senatori radicali per l'Aula. Chiunque voglia quindi scrivere un suo emendamento al ddl Calabrò sul testamento biologico potrà farlo su internet, andando all'indirizzo www.lucacoscioni.it. "Da quando abbiamo aperto la pagina - continuano i senatori radicali eletti nelle liste del Pd, Marco Perduca e Donatella Poretti - sono arrivati centinaia di emendamenti, forumulati in modo chiaro e ben fatto. Alcuni di questi li abbiamo già utilizzati nei subemendamenti che abbiamo depositato la settimana scorsa".

Nel frattempo a Palazzo Madama lucidano l'argenteria.

Nessun commento:

Posta un commento