10 aprile 2009

SARO COME L'UDINESE A BREMA


Lo si sussurrava da tempo che l'ex democristiano di Sacile avrebbe alla fine prevalso sull'ex socialista di Martignacco. La partita era aperta almeno da quando Isidoro Gottardo aveva abbandonato l'accogliente (e scomparso) Ppi per approdare nell'allora informe Fi da subito occupata - manu militari - dai reduci della diaspora craxiana capitanati da Ferruccio Saro.
La storia che ne è seguita è fatta di candidature utili e inutili, di sgambetti repentini, di sostegni promessi e non mantenuti, di cerchi concentrici fasulli, di poltrone malferme o insidiose, di prese di posizione avventate e prudentissime.
Gottardo (pordenonese), testè nominato coordinatore regionale del Pdl (con vice l'irrequieto e pacificato Menia, triestino), si era dato l'obiettivo di rispettare coerentemente il suo collaudato stile democristiano: solidi e proficui legami con il mondo cattolico, non belligeranza con An, fittisssima e concreta rete di rapporti con il suo territorio (è esemplare l'aver scoperto che, pur essendo parlamentare, a Sacile continuino a chiamarlo Sindaco), apertura ai giovani, accondiscendenza verso la leadership nazionale, profilo basso, presa di distanza dalle faccende udinesi, nessuna propensione ad avere uomini "suoi", tolleranza verso le intemperanze leghiste, saggio equilibrio con l'insidioso mondo dei media.
Berlusconi gli riconosce oggi il merito di aver scalzato Illy dalla poltrona di presidente della Regione e lo premia.
Finisce all'angolo - per ora - l'astuto Saro, artefice del vecchio accordo nazionale con il navigatissimo (e pericoloso) Raffele Lombardo, promotore della rischiosissima e ancora aperta "Operazione Englaro", irriducibile sostenitore della candidatura a presidente della regione del refrattario Edy Snaidero (alienandosi così definitivamente il vincente e testardo Renzo Tondo), patròn della candidatura e della sconfitta di Enzo Cainero a Sindaco di Udine, manovratore incauto della perfida stampa locale, indigesto all'ex vertice locale di An, incapace di annientare gli elementi udinesi più scalpitanti e ancora arroccati a quel sistema delle tessere praticamente sconfitto definitivamente proprio dall'assemblea costituente del Pdl.
Con Gottardo saldamente insediato alla segreteria regionale del neo Pdl molti desiderata sono destinati a riposizionarsi e saranno necessari ulteriori assestamenti per consentire a Saro di proseguire la sua battaglia, per ora perdente, verso il recupero - che a questo punto sembra poco strategico - delle anime radicalsocialiste (Renzulli ecc.), autonomiste (Valeria Grillo ecc.) e via dicendo.
Nel frattempo appare evidente che puntare ai voti (numeri), come sempre ha fatto Saro, può andare a scapito del consenso sempre perseguito, invece, da Gottardo.

1 commento:

  1. oggi è pasqua e saro risorgerà
    perchè è il numero uno,
    perchè è come la fenice,
    rassegnati pustetto.
    saro è un monumento,
    la politica fatta uomo,
    è la vita fatta di gioie e sconfitte ,
    è saro.

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