15 aprile 2009

SERRACCHIANI & COMPAGNI


Se le Europee servono - come servono -, a pensionare militanti di vecchia data, esiliare rompiscatole, compensare amministratori a fine corsa e via dicendo, perchè mai la nostra neo star DSerr dovrebbe accettare di candidarsi nella circoscrizione Nord Est? La domanda è retorica perchè i vecchi marpioni del Pd di lunga o nuova militanza (ex di qualcosa) stanno già azzannandosi per conquistare l'agognato seggio che, è utile ricordare, richiede una moltitudine di voti da regioni che vanno dall'Emilia Romagna al Veneto, dal Trentino Alto Adige al Friuli Venezia Giulia. Per essere eletti è indispensabile essere in pole position (capilista) e sapere di poter raccogliere voti nella regione proporzionalmente più vasta. Il che significa, nel caso del Pd, che le maggiori probabilità di elezione sono di quei candidati espressi da territori come l'Emilia Romagna e il Veneto.
La DSerr - a meno che non entri nel novero degli ospiti fissi di Vespa, Matrix ecc. ecc. - a giugno potrebbe aver concluso la sua traiettoria mediatica e generare seri imbarazzi ("e questa chi è?") agli elettori che se la ritrovassero in lista. Inoltre: quanti di questi ultimi si prenderebbero la briga di scrivere SERRACCHIANI (qui si parla di preferenze e il nome deve essere scritto per esteso) su una delle schede elettorali che si ritroveranno tra le mani?
Ciò detto, tutto lascia presagire che la DSerr non diventerà parlamentare europeo, che non accetterà di candidarsi a metà lista (portatrice di voti?), che difficilmente le consentiranno di negoziare la sua candidatura in cambio di una futura e rapida sistemazione (dove?) in una sede più visibile e politicamente confacente, che dovrà darsi molto da fare sui nuovi e vecchi media per non essere lapidata/liquidata dai compagni di partito.
I suoi tempi non sono maturi.

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