Giulio Giustiniani in Nonino - charmant genero di un componente del cda del Messaggero Veneto e Grande Vecchio di E Polis -, sta gettando nello scompiglio la redazione di Viale Palmanova che corre ai ripari come può.
Raccattare gratis un quotidiano che, a parte i morti (ma si stanno attrezzando), ti dice gratis le stesse cose che ti dice il Messaggero Veneto è uno sport che non farà fatica a diffondersi in una città come Udine dove da tempo si aspettava un'alternativa (gratuita) al giornale di tutti i giornali.
Giochi a premio e maxipoteri al rampantissimo Cerno (che giovanilmente tratta il potere in stile neomeloniano) basteranno a fermare l'emorragia di copie che inesorabilmente si abbatterà sul quotidiano del Friuli dopo i mirabolanti risultati di un febbraio che ha visto una crescita di 5 mila copie grazie alle traversie in vita e in mortem della Englaro?
Dell'argomento, in consiglio dell'Editoriale FVG, se ne dovrà pur parlare. Sarà curioso vedere cosa succederà tra un birignao e l'altro, una grappetta e uno champagnino, quando si tratterrà di parlare di conflitto di interessi. Conflitto di interessi? Ma quando mai!!!! E' una questione di generi!
Il genere, si dirà, è un'altra cosa.
Raccattare gratis un quotidiano che, a parte i morti (ma si stanno attrezzando), ti dice gratis le stesse cose che ti dice il Messaggero Veneto è uno sport che non farà fatica a diffondersi in una città come Udine dove da tempo si aspettava un'alternativa (gratuita) al giornale di tutti i giornali.
Giochi a premio e maxipoteri al rampantissimo Cerno (che giovanilmente tratta il potere in stile neomeloniano) basteranno a fermare l'emorragia di copie che inesorabilmente si abbatterà sul quotidiano del Friuli dopo i mirabolanti risultati di un febbraio che ha visto una crescita di 5 mila copie grazie alle traversie in vita e in mortem della Englaro?
Dell'argomento, in consiglio dell'Editoriale FVG, se ne dovrà pur parlare. Sarà curioso vedere cosa succederà tra un birignao e l'altro, una grappetta e uno champagnino, quando si tratterrà di parlare di conflitto di interessi. Conflitto di interessi? Ma quando mai!!!! E' una questione di generi!
Il genere, si dirà, è un'altra cosa.
Nato a Firenze il 25 luglio 1952, dopo studi classici e di scienze politiche, Giulio Giustiniani inizia la sua carriera a La Nazione nel 1970. Diviene caporedattore centrale nel 1982 e tre anni dopo assume la vicedirezione de Il Resto del Carlino a Bologna, dove resta fino al 1987. Chiamato da Ugo Stille come caporedattore centrale del Corriere della Sera, diviene vicedirettore del quotidiano di via Solferino nel 1990, con le deleghe per la politica e la cultura. Il 9 giugno 1996 assume la direzione de Il Gazzettino dove rimane cinque anni. Nel dicembre 2001 è diventato direttore di de La7. Adesso si occupa della grande famiglia di cui è entrato a far parte. Gioca a carte con il cognato Antonio Maria Bardelli, marito di Cristina Nonino - editore non per caso - saluta gli amici di sempre nella distilleria di Percoto nella festa di fine gennaio, elargisce consigli a chi gli chiede se l'editoria può essere un business, conversa amabilmente con la suocera Gianola sulle sorti dell'editoriale Espresso adesso che il principe non c'è più, e che cosa mai farà De Benedetti, e che idea è stata mai quella di mettere 8 e 1/2 in mano alla Lilli, e Murdoch? Cosa farà quel mandrappone che si è impalmato una cinesina?
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