10 ottobre 2009

IL TEATRO CHE VORREBBE

Ed ecco che cosa pensava l'assessore Reitani della questione teatro in un'intervista rilasciata al Nuovo Friuli.
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Un’altra istituzione che ha visto uno dei suoi primi interventi è il teatro nuovo. Perchè?

Anche in questo caso, vorrei prima sottolineare che il teatro a Udine non è solo il teatro Giovanni da Udine: esiste un sistema molto più articolato in cui ci sono il Css, teatro regionale di innovazione, l’Accademia civica, le associazioni, la stagione di Scena Aperta, per non parlare del Cec e del Visionario, se allarghiamo la visuale anche al cinema. Il Giovanni da Udine è solo una delle componenti di questo sistema, anche se è o dovrebbe essere la principale.
Il suo intervento è stato piuttosto critico. Che cosa c’è che non va, secondo lei?
Innanzitutto la gestione: finora ci si è attenuti più a una logica contabile piuttosto che cercare di impostare una politica culturale.
Da che cosa dipende?
Non lo so. Forse nella scelta del presidente che ha più caratteristiche tecnico manageriali, più che culturali. Forse nei criteri di nomina dei consiglieri: a parte la Nonino e la Baracetti, tutti di nomina politica.
Che cosa cambiare?
Dal punto di vista della struttura, direi i criteri di nomina dei consiglieri: bisogna metterci delle persone di cultura, a prescindere dagli orientamenti politici. In questo senso ho rivolto un appello al presidente della Regione Tondo e della Provincia di Udine Fontanini.
Non crede sia un po’ utopistico?
No. Anche se politicamente la pensiamo in modo diverso, ho molta stima personale di Tondo, dell’assessore Molinaro e di Fontanini.
E Mirabella che cosa dice?
Il problema non è il direttore artistico. Finora nessuno mai gli ha fatto un discorso. La questione vera è proporgli un progetto culturale e vedere se è disposto a impegnarsi, anche con un’adeguata presenza, per portarlo avanti.
Com’è il teatro che piacerebbe a lei?
Un teatro centro di cultura, che oltre a dare spettacoli, si riempia ogni giorno, o quasi, di eventi collaterali. E poi, un teatro aperto allo scambio con le regioni confinanti: innanzitutto musicali.
08/07/2008

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